Cronaca

Turismo selvaggio sull'Etna, la proposta del Parco: bus pubblici per far arrivare meno auto

Carlo Caputo, presidente del Parco dell'Etna, propone la creazione di un servizio pubblico di bus navetta per alleggerire la pressione su Piano Provenzana, attualmente unica località sciistica in Sicilia. Durante i weekend, e non solo, migliaia di auto si riversano sul vulcano, ponendo seri interrogativi per la salvaguardia dell'ambiente

L'allentamento delle restrizioni anti-Covid ha finalmente dato il via al turismo invernale sull'Etna come accadeva prima della pandemia, andando anche oltre i traguardi raggiunti negli anni precedenti. Complice anche un discreto innevamento, già dallo scorsodicembre, è stato possibile aprire gli impianti sciistici di Piano Provenzana, letteralmente presi d'assalto nei weekend e durante i giorni feriali. Questo accade anche a causa dell'attuale chiusura delle sciovie di Piano Battaglia, nel Palermitano, per mancato affidamento degli sklift ad un gestore ed alla mancanza di neve al Rifugio Sapienza. E' un dato di fatto che, una volta raggiunta la capienza massima nei parcheggi a pagamento con circa 2 mila stalli, non è più possibile percorrere l'ultimo tratto della provinciale 92 e bisogna aspettare il via libera della polizia, in funzione dei posti auto liberi.

Turismo aumentato del 70 per cento

"Da quando il nostro vulcano è entrato a far parte della world Heritage List dell'Unesco, nel giugno del 2013, il turismo è aumentato del 70 per cento in tutte le stagioni. Ovviamente siamo felici di questi dati - spiega il presidente del Parco dell'Etna, Carlo Caputo - ma la ressa di auto che si crea nei fine settimana sul versante nord rappresenta un problema che dobbiamo affrontare, perchè pone interrogativi seri sulla salvaguardia dell'ambiente montano. La creazione di ulteriori parcheggi è fuori discussione. Dopo l'eruzione del 2002, è stato stilato un con non poche difficoltà di natura tecnica e burocratica. Non c'è alcun margine per ulteriori interventi di ampliamento delle aree di sosta. Credo sia opportuno, semmai, pensare ad un servizio pubblico con bus navetta che partano più a valle, sfruttando strutture già esistenti o creandone altre là dove i piani regolatori dei comuni lo consentano. E' stata però autorizzata la creazione di una biglietteria con bagni, grande circa 120 metri quadri".

Diversificare l'offerta turistica: il "nodo" del versante ovest

Anche nel periodo invernale, l'offerta turistica si è ampliata sul nostro vulcano, pur rimanendo concentrata in alcune aree di particolare interesse. Oltre allo sci da discesa, è possibile praticare il fondo, il fondo escursionismo, lo sci alpinismo. Molti privati si sono attrezzati con il noleggio di racchette da neve, organizzando escursioni adatte anche ai neofiti. "E' possibile lavorare ancora per diversificare le proposte e le attività ambientali, ma non sono mancate le polemiche quando si è scelto di farlo in maniera assolutamente ecocompatibile". Il riferimento è all'autorizzazione data ai comuni di Bronte e Maletto per l'attivazione di due bus navetta da 30 posti ciascuno, sul percorso Piano dei Grilli- Serra la Nave. Il progetto che ha ricevuto il via libera dall'Ente guidato da Caputo ed incassato un recento "no" dall'assessorato regionale all'ambiente, prevede escursioni guidate per un massimo di 120 persone al giorno ed è stato aspramente criticato dalle associazioni ambientaliste. Legambiente ha già presentato ricorso al Tar di Catania, "preoccupata per i gravissimi impatti di tale iniziativa sull’ecosistema del vulcano".

Nessun terzo polo

"Ancora una volta - spiega Carlo Caputo- ricordo che qui non si tratta assolutamente di uno scenario paragonabile a quello di Piano Provenzana o del Rifugio Sapienza. Parliamo di una utenza limitata e la pista forestale in oggetto, con accesso non sbarrato, è percorsa ogni giorno da una media di 45 veicoli a motore. Il regolamento istituzionale del Parco dell'Etna ha un riferimento preciso a questa tematica, con l'articolo 7.1, redatto con il parere del comitato tecnico scientifico nel 2003. Si vieta il transito in area A e B a tutti i veicoli, eccetto quelli delle ditte autorizzate a svolgere servizi escursionistici 'limitatamente all'uso ed ai percorsi di proprio diritto'. Ribadisco che l'attivazione di questo servizio non avrebbe consentito di ottenere un sostanziale alleggerimento sulle stazioni più frequentate, perchè l'unico scopo è quello dell'educazione ambientale e di una fruizione leggera del versante ovest".


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