Cronaca

Vigilanza privata, la Cisl denuncia il mancato rinnovo del contratto

"Si registra una forte sofferenza da parte delle guardie giurate e dei servizi fiduciari, il tutto dovuto a sei anni di contratto scaduto", ciò è quanto dichiarano il coordinatore della vigilanza privata Giovanni Vitale ed il segetario Generale Rita Ponzo della Fiscat

Con una nota la sigla sindacale Fisascat-Cisl Catania denuncia la grave situazione della vigilanza privata. Secondo il sindacato "si registra una forte sofferenza da parte delle guardie giurate e dei servizi fiduciari, il tutto dovuto a sei anni di contratto scaduto". A intervenire sulla vicenda sono il coordinatore della vigilanza privata Giovanni Vitale ed il segretario generale Rita Ponzo della Fiscat, aggiungendo inoltre che sul settore in questione, a causa del Covid 19, è stata prestata da parte degli organi competenti "poca attenzione".

"I lavoratori e le lavoratrici sono stati costretti a seguire alla lettera quelle che sono state le direttive emanate dal Governo Nazionale, al fine di garartirsi il posto di lavoro - dicono i sindacalisti - in mancanza del vaccino hanno dovuto ricorrere ai tamponi con costi a proprie spese e nessuno si chiede come stiano le guardie giurate con stipendi da milleduecento euro al mese, con turni anche di 12 ore, e per non parlare poi degli operatori fiduciari con stipendi da terzo mondo"-.

"Nonostante ciò - prosegue la nota - questi lavoratori sono sempre in prima linea nel garantire la sicurezza agli enti pubblici e privati, a volte con turni massacranti oltre il normale orario previsto contrattualmente, forzandone le condizioni, senza che nessuno si chieda se venga rispettato il CCNL e CIT di categoria dove esistente. Queste violazioni effettuate da parte di alcuni istituti di vigilanza che operano sul territorio, sono sempre state denunciate dal nostro sindacato e sempre continueremo in questa direzione, nel rispetto delle regole e della normativa vigente".

L'augurio di Vitale è che nel 2022 ci possa essere il rinnovo del contratto, permettendo ad ognuno "di avere uno stipendio adeguato al costo della vita di oggi ed infine il rispetto dello stesso CCNL".


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